La ricerca sul COVID-19 si è concentrata in gran parte su coloro che sviluppano forme gravi o fatali della malattia. Tuttavia, studi recenti hanno rilevato che un numero crescente di pazienti con COVID-19 inizialmente lieve può sperimentare sintomi prolungati, il cui profilo e sequenza temporale rimangono incerti.
L'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani IRCCS di Roma ha quindi l'obiettivo di valutare se un funzionamento compromesso dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) e dell'asse ipotalamo-ipofisi-tiroide (HPT) nei pazienti con Long-COVID sia associato alla fatica.
Nel luglio 2022, l'INMI Spallanzani ha scelto Livebase come la migliore opzione per registrare tutti i dati clinici raccolti durante lo studio HORFAVID. Poiché lo studio non era sponsorizzato da un'azienda farmaceutica, l'outsourcing a una CRO non era fattibile a causa delle restrizioni di budget.
Crucialmente, Livebase ha permesso a un singolo ingegnere di progettare, generare e mettere in produzione un database scientifico completamente funzionale per lo studio in un solo giorno, riducendo al minimo i costi.
Lo studio HORFAVID ha coinvolto un campione di 104 pazienti seguiti presso l'ambulatorio post-COVID-19 dell'INMI L. Spallanzani, per un totale di 201 visite mediche (inclusa la visita di follow-up). È stato inoltre condotto un sotto-studio sull'autoimmunità su 12 pazienti selezionati in base a specifiche caratteristiche cliniche.
L'eCRF progettato e generato per lo studio grazie a Livebase ha raccolto una varietà di dati, tra cui questionari, valutazioni cliniche ed esami del sangue: per la funzione dell'asse HPA, sono stati raccolti ACTH, cortisolo, DHEAS, sodio, potassio, testosterone (negli uomini); per la funzione dell'asse HPT, TSH, fT3, fT4.
Inoltre, sono stati prelevati campioni di sangue per uno studio infiammatorio con la quantificazione delle seguenti citochine nel plasma: IL-1β, IL-6, TNFα, IL-8, vitamina D, PCR e D-Dimero.
Come tutte le applicazioni generate da Livebase, l'eCRF per lo studio HORFAVID era basato su una struttura di database relazionale, garantendo l'integrità dei dati e risultati accurati e affidabili e facilitando l'esportazione e la condivisione dei dati clinici con la comunità scientifica.
Anche in progetti con scadenze molto strette, le applicazioni Livebase consentono ai ricercatori di sfruttare appieno il potenziale dei loro dati scientifici con semplicità ed efficienza.