GAP è stato testato sottoposto a stress test su un’infrastruttura minimale utilizzando tre tipi di bot:
- bot di configurazione campagne: si autentica come gestore; visualizza l’elenco delle campagne configurate in precedenza; configura una nuova campagna;
- bot di esecuzione interventi: si autentica come addetto agli interventi di allestimento/disallestimento; visualizza l’elenco degli interventi assegnati alla squadra di appartenenza; marca il 30% di tali interventi allegando una foto e il 5% come non eseguibili inserendo delle note.
- bot di valutazione interventi: si autentica come gestore; visualizza le campagne configurate; apre il dettaglio di una campagna in fase di allestimento o disallestimento; visualizza l’elenco degli interventi programmati per quella campagna; filtra l’elenco in modo da visualizzare solo gli interventi marcati dall’addetto come eseguiti, approva il 70% di tali interventi e ne respinge il 10%; filtra l’elenco in modo da visualizzare solo gli interventi marcati dall’addetto come non eseguibili e riprogramma l’esecuzione del 30% di essi.
Lo stress test è stato eseguito:
- dispiegando GAP su una infrastruttura minimale costituita da un unico server con risorse relativamente limitate: 10 core virtuali, 16 GB di RAM e storage virtualizzato su supporti fisici SSD;
- simulando un attacco DOS, cioè configurando i bot in modo da eseguire il ciclo di test senza effettuare alcuna pausa fra le invocazioni dei servizi GAP (come invece farebbe un utente umano) e utilizzando un 10% di bot di configurazione campagne, un 60% di bot di esecuzione interventi e un 30% di bot di valutazione interventi.